venerdì 29 maggio 2009

OLBIA-SASSARI, ANCORA SANGUE

OSCHIRI. Un lenzuolo bianco copre il corpo senza vita di Lorenzo, ancora lì, tra le lamiere accartocciate del furgone, intorno a lui, i segni di un impatto terribile senza speranza, le lacrime e la disperazione degli amici. La strada maledetta si bagna ancora di sangue, un’altra morte in quell’i nsidioso tappeto d’asfalto vestito a lutto da troppe croci. Lorenzo Demurtas 41 anni di Nuoro, residente a Tissi, sposato e padre di due figli è l’ennesima vittima della Sassari-Olbia: uno scontro frontale con un autoarticolato, poco prima dell’incrocio con Oschiri, gli è stato fatale, è morto sul colpo. Il suo collega che viaggiava accanto a lui, Fabrizio Falchi, 37 anni di Sassari, anche lui sposato e con due figli, è stato trasportato in elicottero all’o spedale civile di Sassari e ricoverato in rianimazione. Le sue condizioni sono gravi, l’uomo ha riportato un trauma cranico e toracico da schiacciamento. Ferito lievemente, invece, il conducente dell’autoarticolato della Sardatransport, Sandro Manzu, di Telti, trasportato dal 118 per accertamenti all’ospedale di Ozieri. Nell’incidente è rimasto coinvolto anche un terzo mezzo, un furgone Scudo Fiat: il conducente, Ugo Sanna 31 anni, nato a Sassari e residente a Nulvi ha riportato lievi contusioni, anche lui è stato trasportato in ospedale a Ozieri per accertamenti. 

Erano da poco passate le tre del pomeriggio, quando si è consumata l’ennesima tragedia della strada sul rettilineo che collega Berchidda a Oschiri, a un chilometro circa di distanza dallo svincolo per il paese gallurese. Una giornata di lavoro per Lorenzo Demurtas che in quella strada ci passava spesso, macinava continuamente chilometri e chilometri, in giro per l’isola a piazzare gli infissi nelle abitazioni per la ditta per cui lavorava, la Kosmark di Codrongianus. Così, era stato anche ieri. Tutta la mattina a lavorare, insieme al collega Fabrizio, poi, il rientro dalla Gallura verso Sassari, in azienda. Un viaggio senza ritorno, per il giovane operaio, morto sul colpo dopo il terribile impatto con l’autoarticolato della Sardatransport di Olbia che procedeva nella direzione opposta, diretto al porto per l’imbarco. Uno schianto inevitabile: forse a causa di un malore o di un colpo di sonno, il conducente della Hyunday avrebbe invaso la corsia opposta e a nulla è valso il tentativo dell’autista del tir di evitare lo scontro. 

Il pesante mezzo ha sterzato, buttandosi in cunetta dove ha finito la sua corsa, riverso su un muro di terra. Ma nonostante la frenata e il disperato tentativo di schivare il pulmino, lo scontro è stato terribile e ha investito in pieno la fiancata del furgone che si è letteralmente aperta. Una forza che lo ha ridotto in un ammasso di rottami e fatto schizzare via lungo la strada pezzi di lamiere che hanno invaso l’asfalto. Il terzo mezzo diretto verso Sassari è andato a finire sulla Hyunday, ma l’impatto questa volta non è stato violento. 

La macchina dei soccorsi si è mossa da Ozieri: sul posto sono arrivate le ambulanze del 118 (provenienti anche da altri comuni vicini), i vigili del fuoco e i carabinieri che hanno effettuato i rilievi, coordinati dal comandante Andrea Pagliaro. Per Lorenzo Demurtas non c’è stato niente da fare. Il suo corpo, rimasto incastrato tra le lamiere dell’auto, è stato coperto con un lenzuolo, in attesa dell’autorizzazione del magistrato per estrarlo e portarlo via, mentre il suo collega è stato intubato e caricato sul Drago 701, l’elicottero arrivato da Fertilia che lo ha trasportato a Sassari, dove è stato ricoverato in rianimazione. Sono stati portati in ospedale per accertamenti anche gli altri autisti coinvolti nell’incidente. «C’eravamo sentiti poche ore fa, per telefono», - racconta disperato Gavino Mura, amico e collega di Lorenzo. Anche lui era su quella strada e quando ha visto l’i ncidente si è fermato ed è andato a vedere cos’era successo. Un colpo al cuore, per lui e per gli altri colleghi accorsi sul posto. 

«Non riesco a crederci... Ci vediamo dopo, in azienda, mi ha detto. E, invece... Eravamo molto amici, lavoravamo insieme da più di dieci anni, era un ragazzo tranquillo, un grande lavoratore. Anche Fabrizio lo conosco, spero vada tutto bene», dice, con gli occhi smarriti. Tanta la disperazione, raccapricciante la scena che si presenta davanti agli occhi di chi guarda immagini che non vorrebbe mai vedere. Un amico piange, un altro si mette le mani nei capelli disperato, c’è chi cammina qua e là per cercare di capire, di capacitarsi. Lungo la strada si forma velocemente la fila di auto e tir. Le forze dell’ordine fanno deviare il traffico sulla statale 199. Un’altra giornata di lutto ha spento il sole sulla Sassari Olbia.

da La Nuova Sardegna

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