mercoledì 10 marzo 2010

"Politici, siete in peccato mortale"

SU CANALE. Ora c’è un nome in più, il settantasettesimo, sullo striscione arancio del comitato «Sos-Strada Olbia Sassari». E’ quello di Totore Desole, l’ultima vittima della strada maledetta, del quale ieri a Su Canale si sono celebrati i funerali. L’hanno esposto sul muro della chiesa Madonna della Pace. Fai fatica a trovarlo, ma eccolo là in alto: Salvatore, 85 anni. Per salutarlo una folla impressionante. Lui che era un umile uomo di campagna si sarebbe stupito, ma la conferma di quanto fosse conosciuto e benvoluto è arrivata nel momento più tragico. Poco più di 24 ore prima, mentre si immetteva dalla corsia di accelerazione dello svincolo di Su Canale in direzione di Sassari, la sua Panda era stata centrata dalla Bmw di un 70enne di Monti al cui fianco c’era la moglie. A stabilire se Desole abbia compiuto un’inversione, come alcuni testimoni affermano, o stesse andando a pranzare dal fratello verso Chirialza (stessa direzione della Bmw) come dice qualche familiare, saranno i carabinieri. Breve ma dura la predica del parroco di Su Canale, don Renato Iori, un vero e proprio atto d’accusa: «La morte va accettata, ma quando le modalità sono così tragiche è più difficile. Ricordiamoci che non mantenere certe promesse è un peccato mortale e in questo caso di promesse ce ne sono state tante». Il sacerdote ha elencato le sei vittime (tante, per una realtà così piccola) di Su Canale vittime della Sassari-Olbia. E poi ci sono i morti provenienti da altre zone. Ha ricordato la figura di zio Totore «persona che ha sempre vissuto per il lavoro e per la campagna». L’ascoltano commossi i cinque figli, parenti e conoscenti, diversi sindaci del territorio, rappresentanti della politica locale. L’ascoltano con rabbia i rappresentanti dei comitati per la Sassari-Olbia. Il presidente di Sos, Alessandra Sanna: «Per una tragica coincidenza abbiamo fondato questa associazione il 7 marzo 2009, esattamente un anno prima dell’incidente. C’era anche la figlia di Desole, Patrizia. Speravamo di fermarela scia di sangue, invece ecco un altro lutto che lascerà ancora indifferente chi doveva muoversi». «La speranza si fa strada», dice lo striscione del comitato per la quattro corsie, rappresentato da Rita Padre. Promettono azioni eclatanti. Salvatore Desole era nato a Berchidda, paese di originaria della famiglia, ma ha sempre vissuto a Su Canale. Dopo la cerimonia funebre il feretro è stato portato al cimitero vecchio di Olbia dove riposa la moglie di zio Totore.

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