venerdì 21 maggio 2010

Olbia-Sassari, Calvisi: "Solo un'altra bugia"

OLBIA. Il sogno della quattro corsie sembra essere finito in una strada senza uscita. Un vicolo cieco in cui si vanno a schiantare vite e verità, che durano il tempo di una campagna elettorale. A smontare bullone dopo bullone il castello di ambiguità e promesse tirato su dalla Regione è Giulio Calvisi. Il deputato Pd si serve solo di fonti delle libertà. Dichiarazioni di esponenti del centrodestra che hanno dimostrato scientificamente l’impossibilità di costruire la strada in questa legislatura. Mentre il via ai lavori scivola via da un anno all’altro, promessa dopo promessa.
Calvisi parte da due principi. Lo scippo di Stato dei fondi Fas e i mille cavilli in cui si incaglia la fantaproposta del leasing in costruendo. Una proposta in cui si rischia l’effetto Scajola. «La Regione chiede soldi in prestito a una banca - spiega Calvisi - e si indebita per i prossimi 20 anni per costruire una strada che non è sua. In altre parole lo Stato diventerebbe padrone di una quattro corsie pagata da altri e a sua insaputa». Calvisi ritorna sulle parole di Castelli. «È doloroso da ammettere - dice -, ma inevitabile. La Sassari-Olbia non si farà in questa legislatura, mancano i soldi. Il governo ha scippato i fondi Fas, e il leasing è un’idea che non ha gambe. Basta un dato. Non è mai stata applicata da nessuno in Italia per nessuna opera. La verità l’ha detta il viceministro alle infrastrutture Roberto Castelli. Al contrario della Regione, lui ha grande autorità nei palazzi romani, è il rappresentante della Lega al Cipe. È stato deliberato lo stanziamento solo di 160 milioni. Del primo lotto. Delibera ancora virtuale. Il resto si prenderà in esame tra tre anni. Ma nelle mani della Regione non c’è un euro. Perché la delibera del Cipe non è stata ancora pubblicata dopo sei mesi. In altre parole non vale nulla. Castelli ha già detto che i fondi Fas, quelli della strada, serviranno per coprire il buco della sanità. Spostiamoci un passo accanto. Al ministro del Tesoro Giulio Tremonti. Ha annunciato una manovra da 25 miliardi di euro fatta di tagli alle opere pubbliche e ai trasferimenti alle regioni. Il governo ha requisito i 500 milioni di euro per la Olbia-Sassari, li ha scippati per sempre. Ma bisogna fare un piccolo passo indietro. I fondi Fas non ci sono più, portati via dal governo». Calvisi punta il dito contro il governatore Ugo Cappellacci. «Ha fatto un errore politico gravissimo. Non si è incatenato alle porte di Palazzo Chigi, tutta la Sardegna lo avrebbe seguito. Per non disturbare il governo amico non ha rivendicato i fondi Fas. Ha preferito offrire a Berlusconi una via di uscita, l’idea del leasing. Una proposta ambigua e pasticciata, con limiti evidenti. La proposta del leasing non è mai stata attuata da nessuno in Italia per le opere pubbliche. Il motivo è semplice. Il leasing era stato ipotizzato dal governo Prodi, ma non erano mai state esplicate le modalità attuative. Nessuno sa come si può fare. Ora la Regione propone un’idea pasticciata e contraddittoria. Il termine non è mio, ma dell’avvocato Giulio Steri, eletto nelle liste di centrodestra in Regione. Difficile capire quale banca accetterebbe di dare 500 milioni di euro e diventare con il leasing padrone di una strada statale. Mi chiedo cosa se ne farebbe. Poi non basta una delibera di giunta per decidere di contrarre un leasing, serve una legge regionale, di cui non c’è traccia». Ma c’è chi difende la posizione della Regione, come Pietro Luciano, Pdl, uno dei due consiglieri che hanno digiunato per chiedere lo sblocco dei fondi. Dieta andata a vuoto. «Ho fiducia sia nella promessa di Berlusconi, sia nelle parole di Cappellacci - dice Luciano -. Il fatto che il governatore sia stato nominato commissario per la strade è il segno che c’è la volontà di farla. Se non ci saranno i fondi faremo il leasing, quella strada sarà costruita».

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