mercoledì 16 giugno 2010

INCHIESTA G8: L'ombra della cricca sulla Olbia-Sassari

In un rapporto dei carabinieri del Ros si parla della partecipazione della Btp Spa e del Consorzio stabile Novus alle "gare di appalto per l’aggiudicazione di 8 lotti per il completamento della Olbia-Sassari, come opere complementari del programma del vertice G8 alla Maddalena"
di Roberto Morini
SASSARI. Le mani della cricca sulla Sassari-Olbia. L’inchiesta fiorentina sul G8 alla Maddalena e sulle grandi opere legate al 150º dell’Unità d’Italia riserva ogni giorno una sorpresa. L’ultima arriva dal rapporto del Ros consegnato il 7 giugno scorso alla Procura di Firenze.

Il capitolo è intitolato «La comune partecipazione della Btp Spa e del Consorzio stabile Novus alle gare di appalto indette per l’aggiudicazione di 8 lotti per il completamento della Olbia Sassari, come opere complementari del programma del vertice G8 alla Maddalena». E ha al centro la ricostruzione dello stretto rapporto di affari costruito tra due dei protagonisti della cricca che ha imperversato sugli appalti italiani negli ultimi anni: Francesco De Vito Piscicelli, attraverso il consorzio Novus, salito agli onori delle cronache per le risate notturne alla notizia del terremoto dell’Aquila, e Riccardo Fusi, fiorentino, titolare della Btp, in stretti rapporti con Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl, coinvolto in questa inchiesta, ma anche in altre come quella sul comitato di affari per l’eolico in Sardegna.

Il rapporto dei carabinieri del Raggruppamento operativo speciale ricostruisce i dialoghi tra i due a partire dall’agosto del 2008, quando fu pubblicato il bando per il primo lotto della Sassari-Olbia: 9 agosto 2008, lotto 6, base d’asta 63 milioni e mezzo. Sono solo le 10 del mattino della pubblicazione quando Piscicelli chiama Fusi per prendere accordi e fare l’offerta insieme. Secondo gli inquirenti tra Fusi e Piscicelli «è stato stretto un accordo più generale per il quale il primo ha posto a disposizione la sua struttura imprenditoriale e il secondo le sue entrature presso i funzionari degli uffici ministeriali». I due quindi procedono in stretto accordo, con una serie fitta di telefonate, nelle quali è chiaro che Piscicelli, dà le istruzioni a Fusi su come presentare la candidatura congiunta. Le telefonate si infittisocno di nuovo l’11 agosto, quando viene pubblicato il bando relativo agli altri 7 lotti della Sassari-Olbia e alla nuova sede dell’autorità portuale di Olbia. Negli stessi giorni di agosto 2008 anche qualche imprenditore sardo si informa sugli inviti alla gara. Michele Denti telefona a Fabio De Santis, soggetto attuatore. Ma non sa che i giochi sono fatti. Non sa, per esempio, che Fusi è già entrato nel grande gioco dalla porta principale quando ha partecipato alla gara per i lavori al forte Carlo Felice della Maddalena con un ribasso inferiore a quello con cui poi la Giafi di Valerio Carducci si aggiudicherà la gara. Quella di Fusi, secondo i carabinieri del Ros, è una «offerta di appoggio», suggerita da Piscicelli «con la concreta prospettiva, nell’immediato futuro, di ottenere l’aggiudicazione di qualcun degli appalti che stanno per andare in gara».

Il gioco sembra fatto. Lo fa saltare in aria solo lo scippo: dopo lo spostamento del G8 arriva il «definanziamento», come lo chiamano gli inquirenti, della Sassari-Olbia.

E non saranno soddisfatti nemmeno gli appetiti cresciuti intorno al Betile, il Museo mediterraneo dell’arte nuragica e dell’arte contemporanea di Cagliari, mai realizzato, ma nel 2007 già entrato nella lista dei 17 grandi lavori che Angelo Balducci vuole gestire con gare d’appalto dall’iter molto particolare.

La Nuova Sardegna

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