mercoledì 4 agosto 2010

La promessa da marinaio del governo: la Sassari-Olbia si farà. Sì, ma quando? di Roberta Bendinelli

"Che della Sardegna a chi non vi abita non freghi nulla salvo che nei mesi estivi come località di villeggiatura si sa fin troppo bene, nonostante questo però c'è stata fede, fede che la “strada della morte” – così ribattezzata per la sua pericolosità – sarebbe stata finalmente rifatta. Visti gli sviluppi, non si può certo negare che si sia trattato solo di un'illusione.

Dopo il terremoto che l'ha colpita nell'aprile del 2009, Berlusconi ha deciso di spostare all'Aquila – da La Maddalena dov'era stata collocata in orgine – la sede del G8. Venuto a conoscenza della novità, di sicuro non vantaggiosa per l'economia della sua regione, il governatore della Sardegna Ugo Cappellacci si è recato a Roma per incontrare il premier e chiedergli delucidazioni in proposito. Quest'ultimo gli ha dato il contentino promettendogli che – pur essendo stato spostato il G8 – avrebbero avuto esecuzione nei tempi stabiliti gli interventi previsti per l'isola; tra essi anche l'autostrada Sassari-Olbia, “una delle opere cui noi tenevamo di più” ha detto Cappellacci. Ora sospetto che quel noi, se riferito alla classe politica italiana, fosse un plurale maiestatis.

La (piccola) frazione dei 17 miliardi e 800 milioni stanziati in tutto dal Cipe – Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica – destinata ai sardi è stata in realtà convogliata in un unico progetto, cioè il sistema urbano e metropolitano di Cagliari. Il resto della torta se l'è mangiato per lo più il nord della penisola, in primis al fine di realizzare la cosiddetta BreBeMi, la strada tra Brescia, Bergamo e Milano, sita in una zona ricca sia d'imprese sia di voti per il serbatoio del Pdl e in particolare della Lega. E la Sassari-Olbia? La Gallura e in generale la parte settentrionale della Sardegna senza dubbio non è prospera quanto l'area bergamasca – né dal punto di vista elettorale né tantomeno dal punto di vista economico – ma ciò toglie forse valore ai suoi morti? Tanto infatti il sangue versato su quell'asfalto maledetto.

A marzo del 2010 il Consiglio dei Ministri ha accolto la richiesta di Ugo Cappellacci di dichiarare lo stato di emergenza nel territorio delle province di Sassari e Olbia-Tempio in relazione ai lavori di rifacimento e messa in sicurezza della strada statale. Il governatore ha parlato della disponibilità di 160 milioni di euro per avviare i cantieri, con altri 470 a suo dire in dirittura d'arrivo. Che discorsi incoraggianti, ma i fatti? Eccoli: riunitosi due mesi dopo, il Cipe ha di nuovo lasciato la Sardegna a corto di liquidi. Punto e a capo.

Secondo il professore Francesco Annunziata, direttore del Dipartimento d'ingegneria strutturale dell'Università di Cagliari, l'itinerario Sassari-Olbia è caratterizzato da curve a raggi inadeguati e da distanze di visibilità insufficienti soprattutto nei raccordi convessi (dossi) e nelle intersezioni a raso. Dal 1995 fino ad oggi (o almeno fino a tre mesi fa), il numero complessivo delle vittime che vi sono morte d'incidente ammonta a 79.

Possibile che al governo non suscitino la benché minima pietà? Quante altre croci dovranno piantarsi ai lati della “strada della morte” prima che la nostra attuale classe dirigente decida di mantenere la promessa fatta? Intanto, i vips – politici compresi – affollano la Costa Smeralda; i giornali di gossip li ritraggono sorridenti con i capelli crespi di salsedine a prendere il sole in qualche spiaggia privata da cartolina o sul ponte di uno yacht extra-lusso. Ebbene, dato che trascorrere le vacanze in Sardegna gli garba parecchio, perché non si preoccupano di fare qualcosa per aiutarla? Perché non si degnano di contribuire ad arginare il fiume di rottami e corpi mozzati che scorre imperterrito a due passi dalla loro oasi estiva? Non posso evitare di chiedermi anche un'altra cosa. Il 2 agosto era il trentennale della strage di Bologna, in cui hanno tragicamente perso la vita 85 persone: com'è giusto, l'accaduto è stato ricordato con manifestazioni, speciali tv, comunicati da parte di chi conta. Vedi il discorso del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha commemorato le vittime ed ha incitato le autorità competenti a proseguire la caccia agli autori del crimine. Che l'abbia fatto è sacrosanto, davvero. Però ci terrei a sapere perché non rivolge la sua attenzione anche alle 79 persone morte sulla Sassari-Olbia. Perché non fa un comunicato per consolare le famiglie – che, mi permetto di dirlo, soffrono quanto quelle delle vittime della strage – e per sollecitare coloro che governano a stanziare i soldi promessi? Non è un paragone ardito tanto quanto può sembrare, sapete. La gente muore su questa strada perché è stata mal progettata e mal costruita; se la si rifacesse (come è stato più volte annunciato in campagna elettorale), il problema non sussisterebbe più. Ragion per cui, dal mio punto di vista, chi ha perso la vita in uno dei numerosi incidenti di cui essa è stata teatro è un morto ammazzato, al pari di chi l'ha persa in un attentato; ammazzato – non da una bomba ma – dall'inerzia dei nostri politici. Non è uguale, in fondo? Cristian Heber Detter, Agostina Fancello, Albino Piga, Gianluca Luciano e gli altri 75 non sarebbero deceduti se nelle stanze del potere avessero già deciso di dare concreto inizio ai lavori di rifacimento della statale.

Insomma, le parole d'ordine sono state e continuano ad essere: faremo, provvederemo, realizzeremo. La tattica è di rifilare al popolo – che loro credono bue ma che bue in realtà non è – la favoletta del “stiamo rimettendo i fondi” ogni volta che hanno il sentore di un malcontento, giusto per risparmiarsi la cantilena di lamentele degli elettori delusi e degli oppositori ancor più inferociti. Ricomparsa la quiete, perseverano nel non muovere un dito. Attenzione però, solo finché qualcuno non si stanca dell'attesa e ricomincia a remargli contro; che faranno a quel punto? Un altro bell'annuncio, mi sembra ovvio. E via così in un girotondo di bugie e prese in giro, nel mentre che la gente continua a sfracellarsi in quel cimitero di circa 76 km che è la statale Sassari-Olbia. Ma tanto chi se ne importa, sono sardi. Non pensano forse questo a Palazzo Chigi?"

Roberta Bendinelli.

comitatoprostrada.sucanale@gmail.com

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