venerdì 18 febbraio 2011

Un emergenza infinita

OLBIA. I funerali di Lina Lezzeri si terranno domani. Oggi infatti è prevista l'autopsia, un atto dovuto visto che ci sono pochi dubbi sulla dinamica dell'incidente. Causato dall'inadeguatezza della Sassari-Olbia. Una strada su cui transita un traffico pesante di proporzioni enormi, che la due corsie non sopporta più. Ieri è stata la giornata di dolore per la comunità di Nughedu che vive a Olbia, e per il paese d'origine della nuova vittima della strada della morte, l'82ª dal 1995. Da due anni e mezzo si rimanda l'arrivo dei fondi che servirebbero ad avviare i lavori. Mancano i soldi ma non le promesse, puntualmente disattese. E gli incidenti gravi, gravissimi, proseguono. Ieri si è scatenato il dibattito, in città ma anche nei social network, diventati la piazza virtuale su cui parlare dei problemi della comunità. C'è chi censura il fatto che molti utilizzino le strade come pista di corsa da formula uno. Ma anche l'incidente di due giorni fa alle porte di Olbia ha dimostrato come l'emergenza principale della Sassari-Olbia sia la mancanza di un guard rail centrale e della protezione ai lati della strada che impedisca l'accesso sull'asfalto ai piccoli animali selvatici. Per capire come il guard-rail sia fondamentale, basterebbe fare la media degli incidenti determinati dall'invasione di corsia sul primo tratto della Carlo Felice o sulla 131 diramazione centrale nuorese prima della posa delle barriere sulla linea di mezzeria. Percentuali nettamente diverse. Sulla Sassari-Olbia, invece si continua a morire, sopratutto per l'invasione di corsia. Sorpassi azzardati o, come è successo due giorni fa, il salto dall'altra parte della carreggiata dopo aver perso il controllo del proprio mezzo per un banale fatto: l'ingresso in strada di un animale selvatico. Martedì su questo tema si è schierato con decisione il «Comitato popolare per la strada a 4 corsie». Con un ragionamento sostanzialmente inattaccabile: in attesa dell'inizio dei lavori per il raddoppio della strada, occorre comunque avviare un piano per migliorare le condizioni di sicurezza del tracciato. Che in questo momento mostra un manto stradale logoro e la totale assenza di reti protettive ai lati della carreggiata. Intervenire in questo senso sarebbe almeno un atto di buona volontà. Il centrodestra che governa da Roma a Cagliari e persino alla Provincia gallurese, dopo tante promesse, faccia qualcosa.

La Nuova Sardegna

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