giovedì 12 marzo 2009

Olbia Sassari, contro lo stop banchetti del PD per strada

Il Pd riparte dalla strada. Dalla quattro corsie smaterializzata con un colpo da prestigiatore del governo Berlusconi. E dalla gente di strada. I consiglieri comunali lasciano il banco e aprono il banchetto. Organizzano una raccolta di firme di protesta contro lo spostamento dei fondi per la Olbia-Sassari. In una mattina raccolgono oltre mille firme e una montagna di complimenti. Un successone.  In zona Bandinu al mercatino, armati di fogli e penna tra la gente ci sono Marco Varrucciu, Rino Piccinnu, Ninni Chessa, Piero Putzu, Giorgio Spano. Fermano le casalinghe per strada, parlano con loro, le convincono a firmare la petizione. Il partito ritorna a fare politica tra la gente. «Come volevamo dimostrare - dice Carlo Careddu -. Anche in Sardegna come in Abruzzo si è riproposto lo stesso copione. Le promesse della campagna si sono rivelate carta straccia. Avevo già presentato un’interrogazione in cui lanciavo l’allarme contro lo scippo. Il Pdl come sempre è bravo negli slogan elettorali e anche negli incontri istituzionali in cui dicevano che sarebbe stata finanziata la Sassari-Olbia. Ricordo ancora il consigliere Settimo Nizzi armato di cartina e raggio laser che illustrava a tutta l’aula le meraviglie della quattro corsie. Mancavano solo i pop corn. Tutto dimenticato». Entusiasta uno dei sostenitori della proposta, Rino Piccinnu. «È stato splendido - dice -. La gente ha risposto in modo ottimo. Abbiamo raccolto quasi mille firme in una mattina. Sabato continueremo. Saremo al mercatino di piazza San Gallo. Ci saranno anche i giovani del Pd a raccogliere le firme. Sono molto felice per questa iniziativa. Ritroviamo l’unità, il partito deve ripartire da queste manifestazioni per crescere. Abbiamo sentito il parere del popolo. In molti si sono sentiti traditi dal governo. In molti dicono che Berlusconi ha preso in giro i sardi. È un segnale forte che va saputo cogliere. A firmare sono venuti anche quelli del comitato di Su Canale che si erano opposti alla strada. Ora anche loro chiedono che si inizino i lavori».  Sulla stessa linea anche un altro consigliere, Marco Varrucciu. «Abbiamo deciso tutti insieme di prendere questa iniziativa dopo la beffa delle promesse elettorali di Berlusconi e Cappellacci - dice Varrucciu -. Al di là del significato della raccolta delle firme la gente deve avere coscienza di cosa è accaduto. Di come la Olbia-Sassari si sia trasformata in una promessa elettorale, in una colossale presa in giro da parte del centrodestra. Non ci fermeremo. Oggi era solo il primo passo di una battaglia che porteremo avanti a tutti i livelli».

Ricordo a tutti che il comitato spontaneo di Su Canale per la Sassari Olbia, non era contrario alla realizzazione della 4 corsie, ma chiedeva lo spostamento della strada, in quanto l'area per l'allargamento della medesima è stata già espropriata negli anni '70, Quindi non necessitava ulteriore spreco di danaro e territorio. Il comitato puntava a salvare i territori di Su Canale e dintorni dallo scempio che il vecchio progetto avrebbe fatto se esso fosse stato posto in atto. Si ricorda che era anche a rischio l'abbattimento di una casa in agro di Monti.

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