lunedì 16 marzo 2009

"Ridateci i soldi per la strada", Su Canale mobilita le frazioni

SU CANALE. La mobilitazione popolare contro lo scippo subìto sarà come un’onda che partirà da Su Canale per raggiungere Monti, le frazioni di Enas e Chirialza fino a toccare le porte di Olbia, un’azione che partirà dal basso, da quelle comunità che quotidianamente attraversano la strada Olbia-Sassari, per incalzare il governo centrale a cui chiederanno di restituire ciò che non è suo, «quei soldi Fas che appartengono alla Sardegna e che rivogliamo indietro per costruire la quattro corsie». Il comitato spontaneo dei cittadini non ha intenzione di farsi sfuggire di mano un progetto che è un po’ anche il loro: si erano costituiti a fine agosto, proprio quando si progettava la nuova strada. Erano scesi in campo con grande tenacia e fermezza per difendere le loro terre minacciate dagli espropri e per chiedere all’allora assessore ai Lavori pubblici Carlo Mannoni alcune modifiche al tracciato originario. Rivendicazioni in gran parte accolte dopo un lungo lavoro, incontri e confronti col comitato e una affollata assemblea con i cittadini che si svolse a Su Canale. Proprio da dove, ora, ripartirà la battaglia in difesa della quattro corsie, «perchè quella strada noi la vogliamo e soprattutto vogliamo questo e non altri progetti», hanno detto i componenti del comitato, l’altro ieri, in una riunione. Annunciando l’avvio di manifestazioni di protesta che bloccheranno il traffico lungo il tratto Monti-Olbia, «più di una manifestazione - precisa Rita Padre - perchè toccheremo tutte le frazioni rappresentate nel nostro Comitato. E lo faremo presto, non possiamo perdere tempo. Lunedì ci incontreremo ancora per pianificare le iniziative». Il rischio è quel progetto - così come è ora, così come il comitato lo vuole - possa diventare un lavoro inutile perchè non si realizzerà. E a ricordarlo, durante la riunione, è stato proprio l’ex assessore Mannoni che ha partecipato all’incontro insieme al progettista della strada Mauro Coni e al parlamentare Giulio Calvisi, invitato da Patrizia Desole, membro del comitato spontaneo di cittadini e rappresentante del coordinamento provinciale del Pd. «I fondi scomparsi hanno reso vano tutto il lavoro fatto dalla giunta Soru - ha ribadito Mannoni, dopo aver ricostruito la storia dei finanziamenti, fino alla riunione del Cipe che ha ratificato la scomparsa dei fondi -. I soldi che ci sono stati tolti ce li devono ridare». Concetto che diventerà l’obiettivo della battaglia del comitato, pronto a scendere in campo «per manifestare tutto il nostro disagio di cittadini che rivendicano una strada più sicura, e non lo faremo con una protesta blanda come è avvenuto a Oschiri», ha ribadito Rita Padre. «Far entrare il progetto nel G8 era stata la svolta, non possiamo stare in silenzio di fronte a quanto sta accadendo», ha aggiunto Graziella Carta. «I soldi della Sardegna sono stati spostati nelle zone dove c’è più gente, cioè dove si possono avere più voti», hanno attaccano altri, via via sempre più agguerriti. «L’azione di buona politica fatta dalla Regione che in quel progetto aveva accolto le richieste della gente, salvando sia gli interessi dei singoli che quelli generali - ha detto ancora Patrizia Desole - è stata cancellata dal governo centrale, tutto con grande arroganza, scippando i nostri soldi». Domani alle 21, al centro sociale di Su Canale, il comitato chiama a raccolta chiunque voglia aderire alla protesta.

La Nuova Sardegna
, Domenica 15 Marzo 2009

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